" E' una serie di olii, per genuinità di vocazione, estranea alla consumistica attuale, tesa, oltre che ad una propria (ancora in barlume) verità esistenziale, ad un impegno pittorico costante. Dove ai toni eterei e filtranti, quasi luce di un acquario, s'accompagna una volontà compositiva, in virtù della quale il mondo germinale delle figure di “Nande” s'arricchisce e prelude a nuove esperienze".

 

Da catalogo - Mostra Personale - Maglie, giugno 1969                       Nicola Cesari

Nande ritrae con vena innocente, spontanea, liricamente emotiva un mondo di uomini e di cose, contadini, pescatori, o semplicemente paesaggi, da noi tacitamente rimpianto, poiché Nande, come noi vive ed evita la città con i bimbi che essa ha strappato al sole, alla luce che scherza sull’erba sotto l’aperto cielo, alla pioggia monotona e li ha chiusi tra fredde mura, costringendoli al lavoro, snervandoli, per un poco di pane e di salario, ad inghiottire la polvere e a morire cosi, con il cuore sfibrato.   

 Da catalogo - Mostra Personale Maglie, aprile 1971                          Nicola Cesari

Nande: Salento atavico - Gli intendimenti ed i fini artistico-pittorici di Nande, sciolti dalle correnti moderne, ci pongono di fronte a spettacoli millenari eppur sempre nuovi:il suo pennello scandaglia la realtà.                                  

 

Avevamo conosciuto Nande (Fernando De Carlo, nativo di San Pietro in Lama – (LE) ad una mostra del 1969, tenuta presso l’Associazione Artigiani di Maglie; già allora ci aveva molto bene impressionato per II suo modo delicato di dipingere e per i suoi toni eterei.

Gradita, quindi, la sua nuova mostra tenutasi dal 28 marzo al 7 aprile presso la Galleria "La Cornice" - Maglie, nella quale ha presentato una trentina di olii. Non possiamo non rilevare come in questi due anni, questo il tempo intercorso fra le due mostre, il discorso pittorico di Nande si sia arricchito di elementi nuovi, soprattutto di nuove esperienze, diventando sicuramente più unitario. Non a caso la mostra del 1969 conteneva queste premesse: da quella data ad oggi, infatti, il pur giovane pittore ha ottenuto plauso di pubblico e di stampa, sia in personali che in collettive. Dato estremamente positivo della mostra odierna ci è sembrato il disimpegno totale da correnti pittoriche moderne. Per questo il discorso di Nande si impone alla nostra attenzione per quei suoi paesaggi o figure dal sapore attuale, anche se in effetti rappresentano personaggi e cose del nostro Salento dal sapore atavico.

Motivi conduttori, infatti, della sua pittura sono queste scene salentine; la loro millenaria immobilità, i tormenti esistenti da sempre, gli aneliti repressi sotto terra. E' merito di questo pittore, che usa il pennello come scandaglio, se tali aneliti sono stati riportati alla luce in tutta la loro drammatica liricità, lanciandoceli in faccia quale atto d'amore. Sarebbe troppo arduo cercare di fare qui una analisi approfondita della pittura di Nande; per finire diremo soltanto che egli è sulla buona strada e che siamo sicuri che continuerà con successo nella sua opera, poiché dimostra, pur nella sua giovinezza una non comune maturità e sensibilità pittorica.

Da Gazzettino - 5 maggio 1971                                                        Nicola Cesari

" La presenza di Nande ci pone di fronte ad una pittura di sapore figurativo, capace, per se stessa, di offrirci un metro di interpretazione lineare del fatto pittorico, legato sempre a contenuti rispettosi della paternità d'origine"

Da Catalogo " UNO per SEI " Maglie, febbraio 1979                            Nicola Cesari

Nande da anni lavora in solitudine, appartato nell'estremo lembo della nostra penisola e tuttavia a guardare la sua pittura ci si accorge che si tratta solo di un isolamento fisico, tale è pregnante di presenze e di cose viste e vissute.

Una pittura, la sua, attenta e partecipe al panorama artistico attuale e, al tempo stesso, emergente da una sfera di interessi così personali, schiva da facili connotazioni, al punto da conservare quella carica di autonomia inventiva, capace di collocarla in un ambito culturale inconfondibile.

Tutto questo nel caso di Nande non rappresenta una novità, visto che negli anni sessanta, ai suoi esordi pittorici, nel suo fare artistico erano gia copiosamente presenti i segni inconfondibili di una ricerca rigorosa, basata su una sintesi poetica nell'uso del chiaroscuro. Metodo, rigore e ferrea identificazione di un modo sano di fare pittura, i segreti semplici e arcani attraverso i quali l’artista propone un discorso che solo agli sprovveduti può apparire quale risultato di manipolazioni alchemiche dei mezzi pittorici. Eppure certi suoi paesaggi, trattati con mano leggera, nelle loro atmosfere "salentine" vibranti di luce fatta di sensibilità e liricità più che di materia cromatica, sono frutto di un’avvenuta sintesi tra il vedere e l’esprimere. Capacità evocativa che più che nei paesaggi è riconoscibile in certe sue composizioni, accentrate sul recupero di immagini minori, piante selvatiche, pietre, muriccioli, che egli nobilita recuperandocele alla memoria, sino a farcele amare nella loro spoglia, semplice, malinconica esistenza.

E' il Nande di sempre, cantore in sordina di cose umili, non ufficiali e per questo autentiche, vibranti, portatrici di messaggi che da sempre sono serviti all’uomo a ritrovarsi con se stesso, con l’essere a sua volta presenza umile e semplice sperduta nella vastità e complessità dell’universo.

Da catalogo "Arte e Ambiente" Maglie, C.R.S.E.C. 1989                 Nicola Cesari

La posizione artistica di Nande nel panorama culturale attuale non è solo di tipo estetico ma essenzialmente morale, che, se pur basandosi sull’impianto figurativo non ha alcun punto di contatto con il figurativismo astratto, né con gran parte della pittura naturalistica d'oggi per tanti aspetti epidermica e disimpegnata. La sua opera è il risultato di assiduo e tenace lavoro di ricerca, di esperienze che di volta in volta lo spingono a scavare la realtà della natura sino a rilevarne l’essenza. Sono quelle di Nande immagini interiori che ci consegna come riflesso dell’umanità e della verità della vita. L'artista spesso ci offre una pittura fatta di atmosfere, di profondità spaziali affidate ad una sapiente ed articolata costruzione delle parti e all'uso notevole ed incisivo dei primi e dei secondi piani. Nande raggiunge la sua poetica in forme cariche di energia senza mai cadere in facili virtuosismi, anzi, al contrario la sua è una pittura disseminata di asperità, vera avventura artistica di cui è pressoché impossibile calcolare preventivamente la portata.

 

Da catalogo "Percorsi d'Arte" Sogliano Cavour (LE), agosto 1993     Nicola Cesari