In una atmosfera quasi nebbiosa l’artista ci lascia intravedere i contorni del paesaggio, dandoci cosi la possibilità di continuare nell'intimo e con l’immaginazione il discorso che egli instaura e che rende più efficace e suggestivo tramite una personale e sperimentata tecnica cromatica, decisamente chiaristica ed evanescente, che intende solo accennare alle cose indicando il punto di partenza e di costante riferimento per un diverso modo di presentare ed intendere il genere figurativo.
Accanto a questo tema Nande porge la sua attenzione ai bimbi, non abbastanza considerati in questa nostra società tesa sovente al possesso dei beni superflui e per niente disposta alla cura degli affetti e di quanto è consono alla natura umana.
L'aver trattato pittoricamente i temi suddetti costituisce, evidentemente per il nostro artista, un atto di protesta e di avvertimento, sicché sotto questo profilo non possiamo fare a meno di sottolineare le istanze intime, sociali e pedagogiche che questa sua produzione sollecita e mette in luce.
Possiamo pertanto affermare che alla luce di tali considerazioni la ricerca pittorica di Nande risulta più ricca e varia soprattutto per quanta concerne i contenuti tematici, poiché la parte prettamente tecnica non palesa rilevanti mutamenti in quanto le tonalità cromatiche conservano nella più parte la consueta articolazione.
Da Meridiano Arte - Bari agosto 1974 Mario De Marco
Fernando De Carlo, in arte NANDE, possiede un retroterra fatto di esperienze che si inscrivono nell'ambito del genere figurativo, particolarmente riferito alla realtà ambientale e umana del Meridione d’Italia e, ovviamente, del suo Salento.
La produzione di Nande, per tanti versi annovera e personalizza il filone figurativo-paesistico, non solo per la costante ricerca nell’ambito della creatività espressiva, ma anche e soprattutto per ciò che attiene i contenuti che evidenziano e problematizzano specifiche realtà umane e sociali, senza però farsi intrappolare dalla retorica ma stimolando, invece, forti tensioni morali e pedagogiche.
Raffinato nelle scelte cromatiche, tese al chiarismo, Nande esterna sulla tela i propri sentimenti e la propria concezione del mondo e della vita, riflette con la mente e con il cuore, ci offre spunti per realizzare una umanità degna di essere detta tale.
Da catalogo "Le stanze della memoria" Gallipoli, agosto 2002 Mario De Marco