Una ricerca di tematica e di tecnica assillano oggi l’arte e i pittori, che nel diuturno travaglio di essere se stessi, assertori e divulgatori di messaggio spirituale, ci propongono un loro discorso attraverso una loro interpretazione più o meno soggettiva, ma a volte decisamente comoda e senza alcun impegno, fatta soltanto di tentativi se non di imitazioni.

II pittore NANDE - lo chiamiamo Nande come egli preferisce perché il suo vero nome è Fernando De Carlo - giovane carico di buoni propositi umanitari e di tanta volontà come di chi ha conosciuto il sacrificio, partendo da esperienze puramente e marcatamente figurative, intesse il suo dialogo pittorico attraverso un segno accennato che via via si perde nel colore per divenire luce, palpito di vita e anelito di speranza per la gente che soffre. E' uno dei tanti pittori la cui arte si può ben collocare in un quadro di squisito meridionalismo, per la denuncia di ordine sociale, per il dramma ch'egli presenta della gente dell'estremo lembo del Sud, come prototipo di un lontano progresso tecnologico. Nande non perde di vista la sua gente, la terra, la sofferenza dell'umanità e come un freddo calcolatore registra nell'anima tutti gli aspetti e le lacune che, con l’impegno e la volontà di operare a pro della collettività, potrebbero essere colmate se non del tutto almeno in parte.

Questo pittore, anche se ancor giovane di anni, ma ricco di estro creativo e dotato di una sensibilità umana oltre che pittorica, si può dire che abbia superato non poche difficoltà nel liberarsi di talune esperienze necessarie quanto utili per giungere a quel grado tonale di colore, di tematica e di ricerca tecnica di cui si sente interprete e che egli consapevolmente presenta. Egli, vivendo a contatto diretto di un ambiente che risente di un lento progresso, non ricorre ad alambicchi di sorta per sentirsi presente nel mondo dell'arte, ma arte è tutto quanto riesce a recepire da ogni movimento della gente, dall'espressione spontanea di essa e dalla vita grave e silenziosa dei campi spesso abbandonati e incolti a causa di una costante emigrazione al Nord. II suo discorso è artistico, sociale, ma non populistico perché Nande vede l'arte solo in funzione educativa, di denuncia e messaggio per cui rientra nel tempo, nel suo tempo.

Sono tutte queste prerogative che caratterizzano l’arte di questo pittore e lo additano all'attenzione del pubblico che segue la sua attività con tanto interesse.

Nande, forte di questi sentimenti, di una chiara e reale visione dell'arte, saprà portare avanti il suo discorso e con maggior vigore, man mano che la sua esperienza concorrerà ad allargare i suoi orizzonti al lume di una maturità fatta di spirito, di conoscenza ed abnegazione per il raggiungimento di un nobile ideale. E' dalla nobiltà di sentimenti che scaturiscono dalla coscienza dell'uomo può dipendere la formazione e l’avvenire dell'artista.

Da catalogo - Mostra Personale - Lecce, marzo 1971                       Giuseppe Vese